Mentre la Juventus sta festeggiando il suo quinto scudetto di fila e continua a dominare in Italia, una delle squadre più titolate al mondo continua a vivere il suo periodo di crisi. Il Milan in campionato sta arrancando ed è ai margini della zona Europa League, ma quel che più fa notizia è la finta “haka” inscenata prima del match contro il Carpi.
Pochi giorni prima della partita contro la squadra emiliana, a Milanello era apparsa la misteriosa figura del trainer e motivatore neozelandese J. Maori. L’aiuto al neo allenatore Christian Brocchi era un’incognita e sul web iniziava a circolare la voce di una possibile danza maori dal nome Tekitanka.
Poco prima di Milan-Carpi le due squadre sono scese in campo, con i rossoneri che si sono esibite in una danza simile all’Haka. Il video ha fatto il giro del web, prima di ottenere le giuste spiegazioni solo il giorno seguente. Non erano i veri giocatori del Milan, ma attori con le loro maglie, ingaggiati da Nivea per una pubblicità.
Nivea, uno dei testimonial principali del AC Milan, ha scelto un argomento delicato lanciare la sua nuova campagna pubblicitaria. L’haka, danza tipica del popolo maori e portata alla ribalta dalla squadra neozelandese di rugby degli All Blacks, è un argomento su cui poco si può scherzare, come be dimostrano le reazioni sul web.
Oltre ai feedback negativi di molti tifosi, sia alcuni esponenti della nazionale di rugby della Nuova Zelanda sia molti maori hanno aspramente criticato la scelta di Nivea (e del Milan, di riflesso) di sfruttare l’haka a fini commerciali, per di più snaturandola dal contesto. Un epic fail commerciale che avrà ripercussioni anche sull’immagine molto popolare del Milan nel mondo, tant’è che ad una settimana di distanza ancora se ne parla.